Cosa si intende per sessualità libera?

Sessualità libera? sì nel pieno rispetto di sé, dell'altr* senza giudizio, pregiudizio o buona norma.

Sessualità libera?

La sessualità libera più che una definizione è uno stato: vivere in maniera sex positive, senza pregiudizio la propria sessualità. E quando si parla di sesso non dimentichiamoci mai del rispetto che dobbiamo a noi stessi e agli altri. E, soprattutto, del consenso, così poco praticato, a quanto pare.

Detto questo come si può vivere la propria sessualità senza incappare nei giudizi altrui? oppure, senza farsi condizionare? si è veramente liberi, oggi?

Sessualità libera, sex positive e assenza di giudizio

Ricordo un esame all’università dove il corso monografico era incentrato sulla differenza fra un noto libertino, il visconte di Valmont, e il Don Giovanni. Nello specifico si analizzavano due testi, quello bellissimo di Pierre Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose, e il Don Giovanni di Moliere. Due diversi modi di vivere la sessualità sempre però ai danni di una donna.

Il libertino è uno stratega, studia la sua vittima e definisce un piano di attacco; il Don Giovanni, no, è più semplice ha un copione consolidato e lo replica. In genere promette a tutte il matrimonio per farle capitolare. Almeno, questo è quello che ricordo.

Insomma, sesso libero ma ad uso maschile.

Parlare di sessualità libera, ovvero consapevole, priva di pregiudizio e paura del giudizio è sempre attuale, o meglio, è sempre una battaglia a dir poco politica per rivendicare il diritto di tutt* di viversi in modo pieno anche e non solo da un punto di vista erotico/sessuale.

La società ancora profondamente intrisa di cultura patriarcale non aiuta: le donne sono giudicate per tutto quello che fanno o indossano. Non solo le donne.

Tutto ciò che non corrisponde alla solita visione binaria dell’esistenza, con ruoli ben definiti viene considerato diverso, pericoloso, destabilizzante, indecifrabile. Penso a tutti coloro che non si identificano necessariamente nel genere imposto, a tutti coloro che semplicemente e con grande forza vogliono esprimersi per ciò che sono e non per ciò che dovrebbero essere.

Il patriarcato danneggia tutt*: uomini e donne. Ne siamo tutti profondamente intrisi, ci nasciamo dentro, lo introiettiamo a tal punto che riconoscerlo, destrutturarlo e superarlo, a volte richiede anni.

A volte una vita.

Le donne o tutte coloro che si identificano come tali pagano il prezzo più duro: femminicidi, revenge porn, giudizio, esclusione.

Sessualità libera. Così facile da usare per bollare una persona in termini dispregiativi, quasi fosse un assassino o un ladro; così facile che riappropriarsi della sessualità in termini di libertà personale, di desiderio, di piacere vissuto senza tabù è un’impresa indipendentemente dall’età.

Nella bolla nella quale vivo sembra che certi giudizi siano superati, si vive cercando di rispettare il più possibile ciò che si è; eppure, se guardo il notiziario o se apro un giornale così non è.

E con una certa amarezza, consapevole che ancora ci vorrà del tempo, mi chiedo quanto di questo giudizio affrettato, che a volte si cala come una mannaia sulle persone, non corrisponda anche alla difficoltà più generale di essere sé stessi, quasi contro corrente, di esprimere il proprio animo senza sentirsi costretti in una gabbia da chi, la vita, la intende monocolore, senza picchi, senza cadute, vorticosa e imprevedibile e, soprattutto, mutevole.

Non vi sentite mai profondamente stanchi? Io sì.

Perché liberare la propria sessualità è liberare sé stessi senza paura.

E’ vita.

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